Modelli 'classici'

In letteratura¹ esistono cinque modelli standard di crowdfunding, di cui quattro (donation, equity, reward e social lending) sono stati codificati - per la prima volta - da un rapporto² Massolution del 2012. All'interno del nostro sito noi li definiamo modelli "classici" ed essi sono: donation-based crowdfunding, equity-based crowdfunding, reward-based crowdfunding, royalty-based crowdfunding e social lending. Le prime quattro tipologie possono essere anche chiamate, più semplicemente, donation, equity, reward e royalty.
In generale i modelli equity-based, reward-based e social lending sono più conformi all'attività aziendale; mentre il donation-based si presta di più alle realtà no-profit. Per quanto attiene ai privati, invece, è loro preclusa la possibilità di ricorrere all'equity crowdfunding se non attraverso una società; al contrario i progetti reward-based (soprattutto nella modalità di pre-selling) ed i prestiti peer-to-peer³ sono molto in voga, per lo meno al di fuori dell'Italia. Va, poi, detto che spesso il royalty-based crowdfunding è considerato come un sotto-modello dell'equity, ma vista la sua vasta diffusione si è preferito considerarlo come un modello indipendente.
Giova infine ricordare che l'International Organization of Securities Commissions (IOSCO)⁴ si riferisce ai modelli donation e reward con il termine "crowd sponsoring" e ai modelli equity e social lending con l'espressione "crowd investing".

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1. Le principali fonti consultate sono state: G. QUARANTA, Il crowdfunding, Diritto ed Economia dell'Impresa, Fascicolo, n. 4, G. Giappichelli Editore, 2017, pp. 915, ss.,  G. QUARANTA, Crowdfunding: esame della disciplina e ruolo dei gestori dei portali per la raccolta dei fondi, Diritto ed Economia dell'Impresa, Fascicolo n. 2, G. Giappichelli Editore, 2017, pp. 532 ss., G. QUARANTA, Crowdfunding. Il finanziamento della folla, o dei "folli"?, Diritto ed Economia dell'Impresa, Fascicolo n. 5, G. Giappichelli Editore, 2016, pp. 221 ss., I. PAIS-P. PERETTI-C. SPINELLI, Crowdfunding. La via collaborativa all'imprenditorialità, Egea, 2014 e U. PIATTELLI, Il Crowdfunding in Italia. Una regolamentazione all'avanguardia o un'occasione mancata?, G. Giappichelli Editore, 2013 oltreché COMMISSIONE DI STUDIO UNGDCEC FINANZA – SOTTOGRUPPO "START-UP E CROWDFUNDING" (a cura di), Start-up innovative e i nuovi strumenti di sviluppo e crescita: il crowdfunding, 2016, un file scaricabile gratuitamente senza iscrizione sul sito dell'Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e per questo motivo, a fini divulgativi, è stato riportato qui sotto.
2. Il documento a cui si fa riferimento è CROWDSOURCING.ORG, Massolution Report. Crowdfunding Industry Report 2012, Market trends, Composition and Crowdfunding Platforms, Research Report, Abridged Version, 2012, pp. 19 ss.. Il report è scaricabile gratuitamente presso questo link. In alternativa si può visitare il sito www.crowdsourcing.org.
3. Per maggiori informazioni sul concetto di "peer-to-peer", si guardi il glossario alla lettera "P".
4. E. KIRBY-S. WORNER, Crowd-funding: An Infant Industry Growing Fast, Staff Working Paper, OICV-IOSCO, 2014. Il documento è disponibile qui.